Cronache degli eventi gramsciani

 

Roma, 27-28 aprile 2007
GRAMSCI, LE CULTURE E IL MONDO
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Elisabetta Gallo

Le due giornate di studio su Gramsci, le culture e il mondo, convegno internazionale promosso il 27-28 aprile 2007 dalla Fondazione Istituto Gramsci in collaborazione con la International Gramsci Society Italia, organizzate in quattro sessioni di lavoro (Gramsci negli studi indiani sulle classi subalterne; Gramsci negli studi Culturali britannici; Gramsci negli studi culturali e postcoloniali nordamericani; Gramsci e Said nel mondo islamico e nel Mediterraneo), si sono incentrate su autori quali Guha, Hall, Said più che sul senso complessivo del pensiero gramsciano. Relazioni e contributi hanno avuto per oggetto soprattutto la ricerca compiuta a Calcutta, a Birmingham e nel nord America su studi culturali e postcolonialismo, i quali si sono ispirati anche ma non solo (e nemmeno soprattutto) al pensiero di Gramsci. Le domande alle quali il convegno

23 aprile 2007, Torino

IV GIORNATA GRAMSCI
GRAMSCI: CULTURA, EDUCAZIONE, SCUOLA

Di Giovanna Savant

Il 23 aprile 2007 si è svolta a Torino, presso la sala conferenze della Biblioteca Nazionale Universitaria, la IV “Giornata Gramsci” sul tema Gramsci: cultura, educazione, scuola. Il convegno è stato organizzato dall’Assessorato alle Risorse Educative della Città di Torino e da Historia Magistra, Associazione culturale per il Diritto alla Storia, fondata e diretta da Angelo D’Orsi.
La giornata è stata divisa in due sessioni. Nella prima, presieduta da Gian Mario Bravo (Università di Torino) si sono susseguiti quattro interventi: Guido Liguori (Università della Calabria) nella sua relazione Introduzione a Gramsci ha ricordato gli aspetti salienti della biografia gramsciana e ha messo in evidenza i caratteri originali e creativi del marxismo di Gramsci, che ne fanno uno degli autori italiani più studiati nel mondo. Ancora liceale, legge autori come Croce, Gentile e Prezzolini, che si ribellano alla cultura

17 aprile 2007 – Palazzo Montecitorio, Roma

RICORDO DI ANTONIO GRAMSCI A 70 ANNI DALLA SCOMPARSA

Di Guido Liguori

Il 17 aprile 2007 Antonio Gramsci è stato commemorato alla Camera dei Deputati. La commemorazione – che ha di fatto dato il via alle manifestazioni e ai convegni in occasione del settimo decennale della scomparsa del pensatore sardo – è stata organizzata nella Sala della Lupa dalla Fondazione Camera dei Deputati, presieduta da Pierferdinando Casini, che ha aperto la cerimonia citando Benedetto Croce (“Gramsci è patrimonio di tutti”) e ricordando la grande fortuna internazionale di Gramsci. Casini ha poi richiamato il fatto che proprio nella Sala della Lupa, nel giugno 1924, si riunirono i deputati antifascisti – tra essi Gramsci – dopo l’omicidio Matteotti, e lì decisero di ritirarsi “sull’Aventino delle loro coscienze”. Casini ha concluso rendendo omaggio non solo al grande pensatore, ma anche all’uomo Gramsci, che non tradì mai i propr

Molfetta, aprile 2007

Associazione Casa dei Popoli di Molfetta
IV edizione di SENZA MEMORIA NON C'È FUTURO

GRAMSCI, IL PENSIERO LUCIDO
L'UOMO, LE IDEE, LA STORIA. A 70 ANNI DALLA MORTE

Nell’ambito della IV edizione di Senza memoria non c’è futuro, l’Associazione Casa dei Popoli di Molfetta ha ritenuto di intraprendere il suo Viaggio nell’antifascismo e nelle resistenze di ieri e di oggi, avendo come “grande timoniere” Antonio Gramsci, o meglio il suo pensiero lucido.

Milano, 22 marzo 2007

ANTONIO GRAMSCI E LA STORIA D’ITALIA
UN CONVEGNO A MILANO

Di Marzio Zanantoni

Organizzato dal Centro Filippo Buonarroti di Milano, con la collaborazione dell’Istituto di Studi sul Capitalismo di Genova e dell’Associazione “Proteo”, si è tenuto a Milano il 22 marzo, presso la Camera del Lavoro, il Convegno Antonio Gramsci e la storia d’Italia. Come era già successo in occasione del centenario labrioliano (2004), anche in occasione dell’anno gramsciano è Milano che apre la stagione congressuale, per non sovrapporsi alle numerose e importanti iniziative previste nell’intero corso dell’anno. Ma, come già nel caso di Labriola, anche questa volta la Milano ufficiale, accademica, spicca per l’indifferenza nei confronti di iniziative di questo genere: va dunque dato merito