Centro interuniversitario

NASCE IL CENTRO INTERUNIVERSITARIO PER GLI STUDI GRAMSCIANI

CENTRO INTERUNIUVERSIATRIO DI RICERCA PER GLI STUDI GRAMSCIANI

Direttore: Pasquale Voza
Per informazioni e iscrizioni è possibile scrivere all’indirizzo Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

La nascita del centro nel 2003

Lea Durante
Da alcuni mesi è attivo il Centro interuniversitario di ricerca per gli studi gramsciani, una istituzione che, accanto alle Università di Bari, di Trieste e ed Urbino, vede tra i suoi fondatori e animatori la Igs Italia.
Il 6 ottobre 2003 si è tenuta a Bari la riunione fondativa che ha eletto gli organismi del Centro e ha discusso le linee di ricerca principali intorno alle quali concentrare l’attenzione e gli sforzi dei circa cinquanta tra studiose e studiosi che hanno aderito al progetto. Direttore del Centro è Pasquale Voza, dell’Università di Bari, mentre rappresentanti delle diverse unità operative sono Marina Paladini Musitelli per Trieste, Giorgio Baratta per Urbino, Raffaele Cavalluzzi per Bari e Guido Liguori per la IGS Italia.
L’idea di tentare un rilancio degli studi gramsciani in ambito accademico in Italia è nata proprio dall’incontro, nel seminario della Igs Italia sul lessico gramsciano, di

personalità universitarie sensibili al problema della progressiva diminuzione di attenzione verso Gramsci come oggetto di interesse e di studio, almeno nell’ultimo ventennio. Come è noto, infatti, diversamente da altri paesi del mondo in cui si è assistito in anni recenti a una valorizzazione delle ricerche e degli studi su Gramsci a livello accademico, in Italia si è verificato il fenomeno inverso, probabilmente anche a causa di quella che si potrebbe chiamare una «saturazione politica» degli studi gramsciani dei decenni precedenti.
La sfida, perciò, è quella di avviare una nuova stagione degli studi gramsciani, capace di confrontarsi con una storia ricca e complessa come quella delle ricezioni precedenti, ma che, muovendo da questo indispensabile punto di partenza, sappia anche distaccarsene con proposte di metodo innovative e con l’affermazione di esigenze più vicine alla odierna sensibilità scientifica. Insomma, studiare Gramsci con un occhio al mondo di oggi ma senza piegarlo in modo immediato al mondo di oggi.
L’attenzione filologica si rivela in questo proposito una risorsa importantissima, per permettere una vera e propria lettura ex novo dell’autore sardo, per tentare l’elaborazione di un metodo di ricerca e di approccio che avvicini anche i giovani, che consenta l’incontro di Gramsci con un’altra generazione di lettori.
L’attività scientifica si sta già muovendo lungo gli assi definiti tra i ricercatori e le ricercatrici aderenti, attraverso iniziative pubbliche e ricerche. Lo Statuto approvato sancisce e sintetizza in questo modo gli scopi del Centro:
1) promuovere, sviluppare, diffondere a livello universitario nazionale e internazionale studi storici e sociali aventi per argomento Antonio Gramsci, le radici teorico-filosofiche del pensiero marxista, la storia del movimento operaio, il pensiero teorico-politico, il risorgimento, il fascismo, la cultura e la letteratura popolare, e tutte le tematiche in vario modo connesse con l’opera gramsciana;
2) favorire l’emergere di una cultura critica del presente ispirata al pensiero di Antonio Gramsci, e che, partendo appunto dalle categorie conoscitive gramsciane, ne rielabori il senso al fine di intendere i fenomeni della contemporaneità in campo antropologico, filosofico, sociale, politico, storico e culturale;
3) incentivare i contatti e i progetti di ricerca comuni tra studiosi gramsciani di tutto il mondo, per mettere a confronto e far interagire le molte, diverse proposte di studio e aree di influenza di un campo di ricerca largamente praticato su scala internazionale;
4) promuovere lo studio del pensiero di Gramsci tra studenti universitari, dottorandi di ricerca, borsisti e giovani studiosi a vario titolo collegati all’università, attraverso seminari, progetti di ricerca, ecc., opportunamente finanziati;
5) organizzare manifestazioni, convegni, conferenze, incontri, mostre e iniziative di vario genere tese alla divulgazione degli argomenti di interesse del Centro.
Il Centro potrà costituirsi editore o coeditore di collane di testi, di studi, di testi singoli, di materiali di ricerca, di pubblicazioni periodiche e prodotti multimediali.
Tra i progetti di breve termine del Centro segnalo il convegno «Il ritmo del pensiero in isviluppo» e «pensare dubitando»: la prosa di Gramsci e Labriola, in programma a Bari per il prossimo settembre.
Sono molti gli sforzi che il Centro sta facendo per ottenere i finanziamenti necessari al perseguimento dei suoi obiettivi. Del non molto denaro che in Italia viene investito per la ricerca, solo una piccola parte è riservata al campo umanistico. Nonostante queste difficoltà si cercherà comunque di promuovere rapporti accademici internazionali per i quali, naturalmente, gli studiosi e le studiose che fanno riferimento alla Igs sono interlocutori primari. Il Centro è fin d’ora aperto alle iscrizioni anche di persone non formalmente inserite nelle Università che hanno stilato la convenzione, sebbene tali iscrizioni abbiano uno status formale diverso.