27 febbraio 2004
RICORDO DI ANTONIO SANTUCCI
Di Guido Liguori
È morto Antonio A. Santucci, noto studioso e curatore delle opere di Gramsci. Aveva solo 54 anni, era nato il 2 ottobre 1949 a Cava dei Tirreni. Ha combattuto a lungo contro la malattia con le sue armi di sempre, l’understatement e l’ironia, a volte il sarcasmo, il vitalismo innato e lo scetticismo di fondo e una concezione della vita che – ripetendo la parola usata da Togliatti per Gramsci – vorremmo dire «pagana»: del tutto consapevole della nostra finitezza, dei nostri limiti, della felicità parziale che pure è giusto ricercare come dell’importanza delle scelte che quotidianamente ci troviamo di fronte, della coerenza e della consapevolezza che esse richiedono.
Antonio aveva studiato filosofia, dedicandosi dapprima all’illuminismo francese, in particolare a Diderot. Tramite l’amicizia e la collaborazione con Valentino Gerratana era ben presto approdato ai classici del marxismo, aiutando Valentino nella cura dell’epistolario labriolano e curando poi anche un volume delle lettere di Marx ed Engels. Ma