Recensioni

Fabio Frosini, Gramsci e la filosofia. Saggio sui Quaderni del carcere, Roma, Carocci, 2003 (recensito da Giuseppe Cospito)

Gramsci e la filosofia

Di Giuseppe Cospito

Il recente volume di Fabio Frosini su Gramsci e la filosofia. Saggio sui Quaderni del carcere (Roma, Carocci, 2003), costituisce per un verso il punto d’arrivo (sia pure provvisorio) di oltre un decennio di studi gramsciani dell’autore e per l’altro inaugura una collana di saggi «Per Gramsci», promossa dal Centro interuniversitario di ricerca per gli studi gramsciani e dalla International Gramsci Society – Igs Italia, ma soprattutto si inserisce in un nuovo filone di indagini sull’opera gramsciana che, a oltre mezzo

Alberto Burgio, Gramsci storico. Una lettura dei “Quaderni del carcere”, Roma-Bari, Laterza, 2003 (recensito da Guido Liguori)

Gramsci storico

Di Guido Liguori

Uno dei meriti maggiori di Togliatti nell’Italia liberata dal fascismo fu l’aver pubblicato e fatto conoscere – al suo partito e al paese intero – un pensatore, Antonio Gramsci, destinato a divenire il “saggista” italiano moderno più conosciuto nel mondo. Gramsci non aveva pubblicato libri, non aveva fatto carriera in accademia (pur avendone concretamente la possibilità): travolto dalla passione politica, aveva fatto prima il giornalista militante, poi il dirigente politico, infine “il prigioniero” che in carcere aveva speso energie preziose per riflettere sui perché della sconfitta del movimento rivoluzionario in “Occidente”, cioè nei paesi capitalisticamente avanzati. Nel 1944 il suo nome era

Giorgio Baratta, Le rose e i quaderni (Roma, Carocci, 2003)

 

Il pensiero dialogico di Antonio Gramsci

Di Costanza Orlandi

Nel 2000 Giorgio Baratta ha pubblicato una raccolta di saggi intitolata Le rose e i quaderni. Saggio sul pensiero di Antonio Gramsci (Gamberetti Editrice). Si trattava di una rielaborazione di lavori in parte inediti, in parte già usciti nel corso degli anni ’90 di cui una lettura complessiva, resa possibile dalla raccolta in volume unico, metteva in luce alcune costanti teoriche che si sviluppano su un percorso trasversale ai Quaderni del carcere. Su questo volume scrissi allora una recensione apparsa in Critica marxista

Gennaro Sasso, Gramsci e l’idealismo (Appunti e considerazioni), in «La Cultura», 2003, n. 3, pp. 351-402

GRAMSCI E L’IDEALISMO

Di Fabio Frosini

L’ampio saggio di Gennaro Sasso, Gramsci e l’idealismo (Appunti e considerazioni), di recente uscito sulla rivista La Cultura (2003, n. 3, pp. 351-402), presenta più di un aspetto singolare. Dedicato alla ricostruzione del rapporto di Gramsci con l’idealismo, ma in realtà quasi esclusivamente al suo rapporto con Benedetto Croce, in esso si alternano due distinti registri, rispettivamente storico-filosofico e logico-teoretico. Ad esempio, quando sostiene che il marxismo non può essere una “teoria delle

Fabio Vander, Che cos'è socialismo liberale? Rosselli, Gramsci e la rivoluzione in Occidente, Roma-Bari-Manduria, Piero Lacaita Editore, 2002, pp. 131

GRAMSCI E ROSSELLI

Di Guido Liguori

Non è facile parlare dell'ultimo lavoro di Fabio Vander, Che cos'è socialismo liberale? Rosselli, Gramsci e la rivoluzione in Occidente (Lacaita, 2002, pp. 131). La difficoltà nasce dal fatto che il libro contiene, e a volte confonde, piani diversi: il piano della ricostruzione del pensiero politico dei due pensatori in questione e il piano della polemica contro le più recenti letture del Socialismo liberale, il piano dell'indagine (implicita) su cosa sia "liberalismo" e cosa sia "socialismo" e il piano dell'indicazione politico-culturale per superare le attuali secche della sinistra, italiana e non.
Sacrosanta è certo la polemica dell'autore contro chi di recente ha voluto agitare il nome di Carlo Rosselli come un'arma contro un certo modo di essere - ritenuto "vecchio"