Rassegna Stampa

3 marzo 2012
PERCHÉ NON C'È STATO NESSUN RAVVEDIMENTO DA PARTE DI GRAMSCI
Joseph Buttigieg

Pochissimi sono i temi trattati da Antonio Gramsci nei suoi Quaderni dal carcere che non siano stati discussi e analizzati minuziosamente da numerosi studiosi in ogni parte del mondo. Uno di questi è il Lorianismo, un termine coniato da Gramsci per indicare un fenomeno socioculturale che è insieme sintomo e causa della corruzione della società civile. Nella sua introduzione al Quaderno 28, dedicato al Lorianismo, Gramsci spiega che si tratta di «assenza di spirito critico sistematico, trascuratezza nello svolgimento dell'attività scientifica […] irresponsabilità verso la formazione della cultura nazionale».

3 marzo 2012
IL RITORNO AL FUTURO DI GRAMSCI
Guido Liguori

Il rinnovato interesse per l’autore dei «Quaderni dal carcere» è rappresentato dall’uso sempre più frequente della sua opera per innovative analisi delle società postcoloniali. In Italia, sono state pubblicate monografie basate su inediti materiali relativi alla produzione teorica e giornalistica prima del suo arresto e da alcuni controversi saggi che hanno riproposto il tema del suo rapporto con il Pci durante la prigionia.

Il «ritorno di Gramsci»: così titolava di recente un grande quotidiano, dedicando al comunista sardo una intera pagina di recensioni. Il 2012 si segnala infatti per l’ingente mole di saggi, libri, articoli e polemiche sul pensatore italiano moderno più studiato nel mondo. Questa nuova stagione di studi – che data in realtà da un decennio e più – è originata da diversi fattori.

2 marzo 2012
UN REVISIONISMO STORICO IN NOME DEL BENE ASSOLUTO
Guido Liguori

ANTONIO GRAMSCI. Libri, saggi e un articolo di Roberto Saviano attorno alla figura del dirigente del Pci Articolo di Guido Liguori Atto primo. Esce il libro su Gramsci di un linguista molto noto e già benemerito per gli studi gramsciani, Franco Lo Piparo. Sostiene che Gramsci fu incarcerato, oltre che dai fascisti, dal suo partito. A confronto di Togliatti, Mussolini vi riveste i panni del protettore del povero Gramsci: sembra quasi che quest’ultimo sia rinchiuso in un carcere sovietico e il duce stia facendo di tutto per

Mille pagine, seicento voci per una critica dell’autore dei “Quaderni del carcere” più attenta «al testo»
MARX, FORDISMO, EGEMONIA... ECCO IL “DIZIONARIO GRAMSCIANO”
Il volume, curato da Guido Liguori e Pasquale Voza, è un utile sostegno nella comprensione del pensiero del grande intellettuale sardo.

di Tonino Bucci (“Liberazione”, 22 maggio 2010)

Un dizionario è un dizionario. Non è un libro come tutti gli altri, non si legge dall’inizio alla fine lungo un’unica direzione. Un dizionario è una raccolta di parole, ciascuna definita per mezzo di altre parole che a loro volta sono definite per mezzo di altre parole ancora e così via praticamente all’infinito, attraverso sequenze e combinazioni imprevedibili. Finora, però, non s’era mai visto un dizionario che servisse a leggere un altro libro, eccezion fatta per la “Divina Commedia” dantesca o la “Scienza della logica” di Hegel e qualche altro raro caso. Il “Dizionario gramsciano 1926-1937” a cura di Guido Liguori e Pasquale Voza (edizione Carocci, pp. 918, euro 85) – presentato l’altro ieri a Roma

Dizionario gramsciano 1926-1937 
Acura di G. Liguori e P. Voza, Carocci, 2009.
 
di Enrico Guarneri

Si tratta di un’opera imponente che merita ampiamente l’investimento rappresentato dal suo costo non indifferente (85 euro). I curatori sono autorevoli. Pasquale Voza ha scritto Gramsci e la continua crisi (Carocci); Guido Liguori ha scritto Sentieri gramsciani (Carocci), Le parole di Gramsci (con Fabio Frosini, Carocci). Guida alla lettura di Gramsci (con Chiara Meta, Unicopli). Molti i collaboratori: impossibile dare qui la loro lista completa, ma rappresentano il panorama completo del gramscismo italiano e non solo.