Recensioni

Gramsci è morto?

Richard J. F. Day, Gramsci è morto. Dall’egemonia all’affinità, Milano, Elèuthera, 2008, pp. 247, 20,00 €

Gramsci è morto?

Di Guido Liguori

Dopo tanti libri su «Gramsci vivo» e «Gramsci vive», dopo il recente appello di intellettuali italiani perché la politica della sinistra non si dimentichi di Gramsci e delle categorie portanti del suo pensiero, al libro del canadese Richard J. F. Day, Gramsci è morto. Dall’egemonia all’affinità (Milano, Elèuthera, 2008, pp. 247, euro 20,00) non si può negare di presentarsi con un tratto di forte originalità. Che però è una originalità che riguarda quasi unicamente il titolo. E che comunque quanto meno dimostra la

Massimo Mastrogregori, I due prigionieri. Gramsci, Moro e la storia del Novecento italiano, Genova, Marietti, 2008, pp. 340, 22 €

Gramsci e Moro prigionieri

Di Guido Liguori

Strano libro, questo di Massimo Mastrogregori, I due prigionieri. Gramsci, Moro e la storia del Novecento italiano (Genova, Marietti, 2008, pp. 340, euro 22). Strano non solo perché – benché l’autore dimostri spesso competenza sul e intelligenza del materiale trattato – si presenta in una forma troppo (volutamente) divulgativa, a volte davvero

Gramsci vivo

Giuseppe Prestipino, Gramsci vivo e il nostro tempo, Milano, Edizioni Punto Rosso, 2008, pp. 236, 12 €

Gramsci vivo

Di Lelio La Porta

Può oggi Gramsci essere utile? L’ultimo lavoro di Giuseppe Prestipino, intitolato Gramsci vivo e il nostro tempo (Milano, Edizioni Punto Rosso, pp. 236, euro 12) risponde con dovizia di argomentazioni al quesito partendo dalla constatazione che l’autore sardo oggi è «uno e trino»; infatti «vi è il Gramsci sotterrato per sempre, ma del quale

Michele Maggi, La filosofia della rivoluzione. Gramsci, la cultura e la guerra europea, Roma, Edizioni di Storia e Letteratura, 2008, pp. 243, 28 €

Gramsci e la rivoluzione che non ci fu

Di Guido Liguori

Il recente volume di Michele Maggi, La filosofia della rivoluzione. Gramsci, la cultura e la guerra europea (Roma, Edizioni di Storia e Letteratura, 2008, pp. 243, euro 28) non è solo una monografia su Gramsci, ma piuttosto un affresco della cultura italiana dei primi decenni del Novecento, dove Gramsci si formò e operò. Ciò non vuol dire ovviamente negare la centralità della figura di Gramsci nella ricerca in questione, ma sottolineare come la ricostruzione del pensiero gramsciano venga fatta collocandolo in una fitta trama di uomini, idee, situazioni, correnti culturali, nel cui esame spesso ci si addentra non meno che nell’analisi – che pure a volte è accurata e approfondita, specie per quanto concerne il periodo torinese – dei testi del comunista sardo. Croce in primo luogo, ovviamente. Ma anche Gentile. Prezzolini, Papini e il gruppo della “Voce”. E Gobetti e “i suoi”, in primis Guido Dorso, a cui è dato un ruolo che forse va al di là della sua effettiva rilevanza, ma che viene preso a emblema di tutta una corrente di pensiero nazionale (l’antigiolittismo). E Oriani, sullo sfondo. E poi ancora Giovanni Amendola. E soprattutto Togliatti, su cui Maggi si sofferma ripetutamente, sia in riferimento al pensiero togliattiano degli anni ’20, sia in riferimento alla “gestione” che Togliatti fece del pensiero di Gramsci dopo la caduta del fascismo. Poiché uno degli aspetti più intricanti del libro, ma anche un motivo di oggettiva difficoltà, è l’andamento non puramente diacronico, ma piuttosto a zig zag, con andirivieni ripetuti tra epoche diverse, a seguire il filo di un discorso che sembra non poter essere interrotto da una disciplinata forma espositiva, ma pretende di cogliere subito i nessi e le conseguenze logico-temporali.

Alberto Burgio, Per Gramsci. Crisi e potenza del moderno, Roma, DeriveApprodi, 2007, pp. 172, € 13

La politica in mano alle oligarchie è la rivoluzione passiva di oggi

Il nuovo libro di Alberto Burgio, "Per Gramsci. Crisi e potenza del moderno". Come negli anni 30 è in atto un gigantesco processo di standardizzazione che dissolve cittadinanza e soggetti sociali. Ma riproduce anche una domanda di cambiamento

Pasquale Voza

Come si può evincere sin dal titolo del primo capitolo ("1937-2007. Gramsci per noi"), il recente libro di Alberto Burgio (Per Gramsci. Crisi e potenza del moderno, edizioni DeriveApprodi, pp. 176, euro 13) si caratterizza per una pratica assai peculiare e decisa del nesso gramsciano passato-presente. Si potrebbe dire che l'autore interroga